Non disperdetevi
1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo

Tra il 1977 e il 1982 la vera musica italiana ebbe una capitale indiscussa: Bologna. È là che nascevano tutti gli spunti, i sodalizi e le idee destinati finalmente a rinnovare un panorama immobile e stantio. Alcuni nomi erano destinati ad entrare nella leggenda del rock italiano: Skiantos, Gaznevada, Confusional Quartet, Stupid Set, Hi-Fi Brothers. Ma Bologna Rock non era solo musica: era la politica di organizzazione extraparlamentare, dei cani sciolti, della controcultura. Era l’arte emergente del fumetto, della performance, era l’informazione rinnovata delle radio libere e delle fanzine. Era la nuova istruzione possibile nelle aule del Dams. Insomma, una città laboratorio sul margine pretecnologico di un’Italia del tutto diversa da quella di oggi. Per ricostruire questo vivacissimo scenario culturale si poteva percorrere una sola strada, quella della documentazione, delle testimonianze orali, dell’ordinamento dei materiali.


Prima Edizione: maggio 2003
Formato: 20X23,5
Pagine: 384
Prezzo: 20 €
ISBN: 7966-269-4
Collana: SHAKE
a cura di:
Oderso Rubini
deus ex machina e produttore dell’Harpo’s Bazaar e dell’Italian Records, le due label dov’è nato il rock bolognese. E poi videomaker, musicista, talent scout e molto altro.
Andrea Tinti
giornalista musicale. Ha curato l'Enciclopedia del Rock Bolognese (Bologna, 2001).
     
1-2
Italia Viva
Fabio Arati
Raro!
01/07/2003
Un bel saggio di recente pubblicazione, curato da Andrea Tinti e Oderso Rubini, propone una visione realmente compiuta del rock bolognese negli anni tra il 1977 e il 1982. A differenza di molte altre pubblicazioni sul medesimo argomento, spesso scarne e approssimative, redatte con scarso distacco critico, 'Non Disperdetevi' analizza quel movimento culturale, senza trascurarne gli aspetti ideologici, intellettuali e politici, che si manifestarono non soltanto attraverso gli amplificatori, ma anche sui palchi dei teatri, dietro le cineprese dei videomaker, sulle pagine di riviste innovative, nelle striscie di fumettisti poi divenuti celeberrimi, Andrea Pazienza e Filippo Scozzari su tutti. Impreziosita da una ricchissima documentazione fotografica e dagli interventi dei protagonisti di allora, l'opera offre il pretesto per immergersi nella memoria di quell'epoca pionieristica....
 
Non Disperdetevi
Stefano Gilardino
RockSound
01/09/2003
....resoconto di cinque anni fondamentali del capoluogo felsineo, anni di grandi cambiamenti, politici, musicali, artistici in generale. Attraverso oltre cinquanta interviste con i protagonisti (davvero imponente la lista:....)condotte da andrea Tinti, giornalista bolognese, e Oderso Rubini, fondatore dell'Italian Records e uomo chiave di quel lustro, potrete (ri)scoprire uno dei periodi più eccitanti della scena artistica italiana. Ottima anche la parte grafica arricchita da decine di foto, manifesti, disegni, locandine, ideale complemento alla parte scritta. Trecentocinquanta pagine entusiasmanti a cui verranno aggiunti nella seconda edizione, 2 CD con la registrazione del Bologna Rock, storico festival del 1979.