SICK SOUNDTRACK
   
....per la scena (non solo) italiana dell'epoca, i Gaznevada erano autentici alieni: pur attingendo senza scrupoli nell'ampio serbatoio del post punk anglostatunitense, i cinque ragazzi bolognesi possedevano infatti la rara capacità di assorbire le varie ispirazioni amalgamandole in una sintesi dotata del requisito della personalità.... Federico Guglielmi
   
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Etichetta originale:
Anno di Pubblicazione:
Italian Records 2004

ANDREW NEVADA Vocal & Electronics
BAT MATIC Drums
BILLY BLADE Tenor & Baritone Saxes
CHAINSAW SALLY Bass
E. ROBERT SQUIBB Guitars
   


20/06/2004 Rumore
Sick Soundtrack
Bologna, fine anni settanta. Nasceva lì, un quarto di secolo fa, il nuovo rock italiano, figlio del punk e delle tensioni sociali che avevano trasformato la città in un campo di battaglia. In quei giorni il nome sulla bocca di tutti é quello dei Gaznevada, ex-Centro d'Urlo Metropolitano. Il '77, Andrea Pazienza, Radio Alice, Bifo, gli Autonomi, le pistole nei cortei: la band di Billy Blade, Bat Matic, Andy Nevada, Chainsaw Sally e Robert Squibb è figlia anche di questo, ma non solo. Quando Oderso Rubini (mente illuminata che sta dietro prima alla Harpo's Bazaar poi all'Italian Records) pubblica il primo nastro dei Gaz, quello con Mamma Dammi La Benza, l'aria in città è già satura. Con i Gaz esplode. Il loro primo singolo (Nevada Gaz/Blue TV Set) circola già da alcuni mesi quando nei negozi compare il debutto su LP targato Italian Records, Sick Soundtrack, un disco dalla strana copertina minimalista a strisce verticali nere ed arancioni. E' l'autunno del 1980, e l'Italia scopre di aver partorito una band di marziani. Smessi i panni Ramonesiani degli esordi, quelli di Criminale e Telepornovisione, i Gaznevada inaugurano il nuovo decennio con un disco nel quale confluiscono Devo, Contortions, Talking Heads, l'elettronica d'assalto, la new wave più cervellotica, ma anche il dadaismo nostrano, il recupero di un'iconografia tra il noir e la fantascienza a basso costo, in un trionfo di suoni nevrotici, ritmiche spigolose, chitarre taglienti, luci fredde, neon blu e tubi catodici. Tutto nuovo, anzi, nuovissimo alle orecchie di una gioventù italiota spossata da anni di hascisc, marijuana e controcultura pilotata. La Astroman.it ripropone oggi quell'LP arricchendolo dei sei episodi del mini successivo, Dressed To Kill (un omaggio al genio psicotico di Brian De Palma), del singolo d'esordio e di una versione live di Mamma Dammi La Benza. Insomma, un disco FON-DA-MEN-TA-LE. Brani come Shock Antistatico e Pordenone UFO Attack suonano forse datati nella forma (ma cosa non lo è, oggi?), non certo nello spirito eversivo. E fanno ancora molto male. I Gaz in seguito sposarono la causa della dance (colta finché si vuole, ma sempre molto 'saturday night in riviera'), prima di sciogliersi definitivamente. Ma Sick Soundtrack resta, e fa storia. "A small label for a long march", così recitava lo slogan che all'epoca accompagnava ogni uscita Italian Records. E avevano visto giusto, Oderso e soci: quella marcia, 25 anni dopo, non si è ancora arrestata.
Luca Frazzi
15/12/2004 Musica di Repubblica
Le 10 ristampe del 2004 : 7-Gaznevada
Erano i figli del post punk americano e furono bravissimi, autentici surfisti dell'immaginario. a prendere l'onda buona della new wave adattandola alla fantasia nostrana che rifletteva nell'universo rock la parte creativa del movimento bolognese del '77. "Sick Soundtrack", primo LP dei Gaznevada, era un ingorgo stupefacente di intuizioni fra Devo e Contortions ('Going Underground'), Talkin Heads ('Oil Tubes'), no wave newyorkese, psichedelia (nel miniLP "Dressed to Kill" c'era anche la 'When the music is Over' dei Doors, algida e solenne). Suoni liquidi di organo Farfisa, sinth impazziti, stridore di sax, ritmiche e intermittenze funk, voce algida, sovente filtrata, suonano oggi meravigliosamente (in)attuali, in questa prima ristampa daglia archivi dell'Italian Records di Oderso Rubini, arricchita di rarità e booklet sfizioso.
Flavio Brighenti
 
12/05/1981 Rockstar
Il Gaz del nevada
“...e i Gaznevada soprattutto, arruffoni, goffi, ma almeno disposti a captare certi suoni nuovi del tempo presente; han vita e grinta, almeno, e buttandosi a corpo morto contro l’oggetto desiderato, la fan finita con le insopportabili moine degli altri...”
Riccardo Bertoncelli
20/10/1980 Rockerilla
I Criminali del Rock italiano
“...il primo album si chiama Sick Soundtrack ed è manco a dirlo un autentico capolavoro. Riguardo ai testi possiamo affermare che alcuni sono stati composti con la tecnica del cut-up di Burroughs. Sostanzialmente è un’operazione linguistica di taglio e montaggio dei periodi e delle frasi di un discorso....” Claudio Sorge
Claudio Sorge
27/11/1980 Fare Musica
Teatro Miele - Milano
“...i Gaznevada sembrano avere voglia di fare sul serio, di cercare soluzioni nuove, aggiornate, con una precisione d’insieme che nulla toglie alla grinta. Un gruppo come si deve, basato più sull’affiatamento che sulle doti individuali, tutte comunque di buon livello...”
Franco Fabbri
22/07/1980 Ciao 2001
Nevada Gaz
interessantissimo l'esordio su vinile dei GAznevada, con due brani veramente originali. Rock duro e sagomato fuso con l'elettronica e un demente jazzismo freddo, attraversato da vocals disumani. Potrebbe essere loro attribuito l'appellativo di Contortions italiani?
Manuel Insolera
09/09/1980 Musica & Dischi
Sick Soundtrack
...ma la lezione degli stranieri è stata riletta con spirito critico ed apporti originali: brani pungenti, stimolanti e mai convenzionali, oltre che inaspettati (e forse per questo ancor più graditi)....
Antonio Orlando
   
 
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1 - Nevada Gaz 2.57
2 - Blue TV Set 2.57
3 - Going Underground 2.11
4 - Japanese Girl 4.34
5 - Shock Antistatico 3.20
6 - Pordenone UFO Attack 4.35
7 - Tij-u-wan 3.42
8 - Oil tubes 4.20
9 - Nightmare telegraph 3.19
10 - Walkytalkin' 3.02
11 - Now I want to kill you 4.24
12 - BILLY BLADE & THE ELECTRIC RAZORS- I see my baby standing on a plane 2.23
13 - A.Perkins 2.11
14 - Dressed to Kill 3.20
15 - Frogs on the phone 4.13
16 - Going Underground 2 2.05
17 - D.J. 3.17
18 - When the music is over 5.27
19 - Mamma dammi la benza 3.05

1-10

GAZNEVADA
inviato da: GAZNEVADA il:(15/07/2008 04:50:25)
Gaznevada: Gaznevada, Blue TV Set, Sick Sountrack...semplicemente, in ordine sparso, capolavori. Nico Gamma
GAZNEVADA
inviato da: GAZNEVADA il:(15/07/2008 04:40:38)
ma ci vuole tanto a mettere che nella formazione vera ed originale c'era Huber,(Jhonny Tramonta) col suo nome d'arte come altri a seguire,mestesso "Nico Gamma" ed aiuti all'epoca indispensabili quali quelli di Paolo Grandi (al basso che era tecnicamente un fenomeno ma non un punk) ed Oderso stesso, certo o no? Billy era Sandy Banana. Pugnale è arrivato anni luce dopo, bravo bello ed intelligente ma avulso, in un certo senso... Ma insomma, un pò di rispetto e, forse, dimentico qualcuno/a... Mi spiace 'sta polemica... ma... è per correttezza.Ciao.Nico Gamma E dire che Sandro si chiamava "Sandy Banana"? all'inizio?
2 palle...
inviato da: GianLuca "NicoGamma" Gall il:(30/08/2006 15:07:38)
Parlo con amici, dico "sai fondai con amici una band" ..."si chiamavano GazNevada, ...dopo 1 breve periodo con altro nome (Centro d'Urlo". A fondarlo fummo Io, G.Lavagna (Andrew Nevada) & M. Dondini (Bat Matic)"..."eravamo a Londra, il loro primo viaggio là, il mio secondo" ... "ecc. ecc." Qualcosa che è stato anche mio e puntualmente, ovunque legga, mi è stato RUBATO!!! (e so da chi, in particolare...). Pochi vecchi (vecchi proprio) esperti sanno, ma gli altri addirittura mi danno del millantatore! Quando poi leggo che, nel sito Datura, Ciro Pagano nella sua autobiografia, si elegge addirittura a compositore totale dei Gaz (nache quelli iniziali) mi vien da vomitare. E' una querelle che dura da troppo e che francamente m'interessa solo perchè c'ero ed ero fondamentale. Nel bene e nel male certo! C'ero e fate tutti finta che non ci fossi. Se non avessi avuto la febbre a 40°, gli spartiti scritti da me da portare a Roma x l'iscrizione alla SIAE, li avrei portati by myself, anzichè delegare al vecchio Dondo di essere ufficialmente i "Gaznevada". Non avessi avuto la febbre a 40° quel giorno... i Gaznevada sarebbero ancora miei (nostri!). Altro che Ciro grande ed unico compositore! Ma che cazzo! Mi tocca ancora parlare di questo? Ma possibile? Non chiedo soldi... chiedo il riconoscimento di ciò che è vero...nulla di più! (Mi pare 1 amputazione chirurgica sulla quale non ho dato nessuna preventiva autorizzazione). ...e siamo sempre lì... che 2 maroni!!! (1 vero Gaz... ex, ma Gaz)
The real Underground
inviato da: Marco Matarazzo il:(27/12/2005 12:48:42)
Spettacolare esordio dei Gaznevada con la chicca dell'introvabile "mamma dammi la benza" sull'onda degli Skiantos e del primo singolo. Una chicca per esperti e per chi vuole conoscere il vero esordio dell'underground italiana. Aspettero' con impazienza anche tutto il seguito della discografia dei nostri in CD. Ne vale la pena anche se i ritmi cambiarono.
il giorno che lo comprai
inviato da: enrico il:(29/11/2005 14:06:21)
al disco d'oro di bologna pensavo di essere stato fortunato per il 7" incluso nell'album, ne consumai i solchi e mai vinile fu piu attuale: bologna, 1980, leggendo frigidaire.
SOS: help me!
inviato da: BlackLilith il:(16/06/2005 08:59:58)
http://forums.ebay.it/thread.jspa?threadID=300069846
A.Perkins
inviato da: Gaznevada il:(06/04/2005 18:56:07)
Accidenti nonn mi riese di ttrovare i testi di Dressed to Kill nemmeno sulla rete!
Se ne parla anche su...
inviato da: Enrico Brizzi il:(12/01/2005 21:11:08)
http://www.archiviomagnetico.splinder.com
grazie
inviato da: il giorno delle farfalle il:(11/11/2004 18:43:56)
da ieri ho tra le mani questo incredibile "prodotto"....non riesco a toglierlo dal lettore gabri
alternatizine.com
inviato da: matteo muggianu il:(16/09/2004 15:30:42)
L’opera di ricerca e la volontà di riportare alla luce esperienze importanti dell’underground musicale italiano tra ’70 e ’80 sono già atti che dovrebbero ottenere il massimo dell’attenzione. Se poi le uscite vengono corredate da eleganti confezioni digipack ricche di foto ed articoli d’epoca della band in esame, l’apprezzamento cresce esponenzialmente. E’ ciò che spero accada alla Astroman, etichetta impegnata già da un po’ di tempo a ristampare il vecchio materiale della Italian Records, storica label bolognese che vide nascere il “nuovo rock italiano” prima che questo diventasse ufficialmente tale alcuni anni dopo con Litfiba e compagnia cantante. La ristampa che mi accingo a recensire riunisce i lavori del primo periodo dei Gaznevada, formazione pressochè unica e basilare della neonata new wave italiana. Con il 7” “Gaznevada”, l’LP “Sick soundtrack”, entrambi del 1980, e l’EP “Dressed to kill” del 1981, la band bolognese è diventata un tassello importante nel piccolo e prezioso mosaico della storia del rock nel nostro Paese. Muovendosi dall’inquieta Bologna, tra terrorismo e cultura alternativa, il movimento del ’77 e Andrea Pazienza, i Gaznevada approdarono ad una proposta lontana anni luce da ciò che si sentiva allora, anche nel microcosmo alternativo: composizioni sghembe che molto dovevano alla new-wave newyorkese, disillusione e disagio che, contemporaneamente ma forse senza nessun legame, tanto avevano successo a Manchester, passione per suoni e fascinazioni quasi fantascientifici. L’ascolto inizia con Nevadagaz e Blue T.V. Set, brani alquanto diversi che costituivano il primo 7” del gruppo. La prima ha un trascinante giro di basso che ricorda i Goblin in cui si inseriscono voci filtrate, sinths ed un ossessivo sassofono; la seconda ha un piglio decisamente più punk ed una struttura grezza ma potente. Peccato per la registrazione che denuncia appieno la scarsità dei mezzi allora utilizzati, anche se ciò accresce (almeno per il sottoscritto) il fascino del lavoro . Lo stesso anno i Gaznevada incisero il loro primo LP “Sick soundtrack” la cui bellezza è davvero innegabile, con un suono maturo che fagocita diverse esperienze musicali angloamericane di quegli anni (Devo, Talking heads, Suicide e Chrome su tutti). Una drum machine fredda e meccanica (per gli interessati, una Korg Mod55), voci trattate con distorsioni ed echi, chitarre taglienti e basslines di gusto funky creavano strutture inusuali, spiazzanti ma estremamente efficaci. Nascevano così perle come Going underground, Japanese girl, Pordenone Ufo attack e Now I want to kill you. Per ciò che riguarda il loro aspetto live, in un’intervista i Gaznevada affermavano: “La nostra scena sta diventando molto scarna, cruda, quasi crudele. Una performance musicale della crudeltà” e poi ancora: “Luci bianche, quasi al neon, luci stroboscopiche che feriscono più che dare buone vibrazioni…”; riflettete: tutto ciò è genialmente in sintonia con ciò che in Inghilterra facevano i Joy Division!! Nel 1981 il gruppo pubblica “Dressed to kill” il cui suono è ancora più maturo e la registrazione migliore. Anche qui sono presenti gioielli quali A. Perkins, una nuova versione di Going underground e la più bella cover mai fatta di When the music’s over dei Doors: lenta, ipnotica e oscura sino al parossismo. In chiusura, tratta da una “cassettina” del 1979, quella Mamma dammi la benza che si ricollegava al rock demenziale dei concittatdini Skiantos e che tanto successo ebbe all’epoca, anche se già l’anno dopo i Gaznevada la misconobbero tanto era distante dalla strada da loro intrapresa. Mettiamola così: se siete veri appassionati di rock ed in particolare volete capire l’affascinante “epopea” della new-wave italiana… siete obbligati ad acquistare questo cd! Matteo Muggianu pubblicata su www.alternatizine.com